Per i mercati azionari primo stop del 2023
La settimana scorsa i mercati azionario hanno segnato un primo stop nella fase di recupero che aveva contraddistinto questo inizio 2023. In Europa pesano, oltre alle incertezze geopolitiche, le dichiarazioni sempre molto prudenti da parte della BCE, che non sembra intenzionata a fermare i rialzo dei tassi a breve. Negli USA, invece, è iniziata la stagione delle trimestrali ed i primi segnali indicano un rallentamento dei profitti. I buoni dati di Netfix ridanno fiato al Nasdaq nell’ultima seduta. Sul fronte obbligazionario continua il recupero dei prezzi, segnale che mostra quanto il mercato rimanga convinto che le banche centrali saranno presto pronte a stoppare la fase di politica monetaria restrittiva. Vediamo qualche statistica relativa all’andamento settimanale delle nostre analisi.
Nella scorsa settimana il 48% degli strumenti ed indici utilizzati per le nostre analisi hanno registrato una variazione positiva. Il 50% ha subito una variazione negativa. Analizzando per macroclassi, il 41% degli strumenti ed indici azionari ha registrato una variazione settimanale positiva. Il 79% degli strumenti obbligazionari ed il 56% delle altre asset class utilizzate per le nostre analisi.
Le valutazioni in miglioramento nella scorsa settimana sono state il 14% del totale. La settimana precedente le valutazioni che erano state ritoccate al rialzo erano il 19% del totale.
Tra le analisi relative al comparto azionario le valutazioni in miglioramento sono state il 14% del totale.
Tra le analisi relative al comparto obbligazionario le valutazioni in miglioramento sono state il 12.5% del totale.
Tra le analisi relative ad altre asset class le valutazioni in miglioramento sono state il 23% del totale. In questa sezione sono comprese sia le analisi relative alle materie prime, sia quelle relative a valute e sentiment.
Delle valutazioni effettuate il 19% risulta essere sopra la media a breve termine. Il 53% risulta essere sopra la media a lungo termine delle valutazioni. La scorsa settimana erano rispettivamente il 21% ed il 53%
