Obbligazioni High Yield, quelli in Euro rimangono forti ma qualcosa si muove
Le dinamiche della politica monetaria hanno riflessi anche sul mercato delle obbligazioni High Yield. Andiamo a vedere come si stanno comportato i titoli denominati in dollari e quelli in euro.
I titoli High Yield (obbligazioni a basso rating e alto rendimento) sono fortemente influenzati sia dalla politica monetaria delle banche centrali che dall’andamento delle valute, soprattutto del dollaro USA. In genere, un contesto di tassi d’interesse bassi o in calo favorisce gli High Yield: il costo del capitale si riduce, il rischio di rifinanziamento scende e gli investitori, alla ricerca di rendimento, spostano capitali verso segmenti più rischiosi come l’High Yield. Di conseguenza, i prezzi di queste obbligazioni salgono e gli spread si comprimono.
Al contrario, una politica monetaria restrittiva (tassi in rialzo) tende a pesare sul segmento High Yield, perché aumenta i costi di rifinanziamento per le aziende più indebitate e spinge gli investitori verso titoli più sicuri, come i governativi. Questo può portare a una discesa dei prezzi e a un ampliamento degli spread di credito.
Anche il cambio ha un impatto. Se il dollaro si rafforza, i bond High Yield denominati in USD diventano più attraenti per gli investitori esteri (a parità di rischio), ma possono pesare sulle aziende che hanno debito in valuta estera. Al contrario, un dollaro debole può sostenere le emissioni locali in valuta e favorire l’High Yield internazionale, soprattutto nei mercati emergenti.

Nel grafico qui sopra è raffigurato il rapporto di forza tra i titoli High Yield denominati in dollari (numeratore) e quelli denominati in Euro (denominatore). Si osserva il lungo trend discendente che parte da metà 2024 e arriva a toccare il suo minimo ad aprile scorso. Successivamente la forza del comparto denominato in Euro si è ridotta, con un trend rialzista di breve favorevole all’High Yield in dollari.
La spiegazione di questi movimenti è legata anche all’andamento delle politiche monetarie sulle due sponde dell’oceano Atlantico. In Europa la discesa dei tassi è stata più decisa ed accompagnata da un’insolita debolezza del dollaro. Negli Stati Uniti le minacce inflazionistiche hanno frenato le mosse della FED e solo nelle ultime settimane sembrano tornare più forti le aspettative di ribasso dei tassi di interesse, unite a segnali positivi da parte dell’economia.